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Mondo Scuola

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2014 22:59
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26/11/2014 22:59
 
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Sostegno scolastico

Sostegno scolastico: non garantirlo è condotta discriminatoria

La Corte di Cassazione ha stabilito che il sostegno scolastico ad alunne ed alunni con disabilità deve essere garantito.

La Cassazione, con la sentenza n. 25011, depositata il 25 novembre 2014, ha determinato che vi è una condotta discriminatoria nel caso in cui non venga garantito il sostegno scolastico ad alunne ed alunni con disabilità.

Come si legge nel dispositivo “il diritto all’istruzione è parte integrante del riconoscimento e della garanzia dei diritti dei disabili, per il conseguimento di quella pari dignità sociale che consente il pieno sviluppo e l’inclusione della persona umana con disabilità”.

Con la pronuncia i giudici hanno respinto i ricorsi presentati da un istituto scolastico friulano e dal Ministero dell'Istruzione contro la sentenza con cui la Corte d'Appello di Trieste aveva accertato la natura discriminatoria della decisione dell'Amministrazione che non aveva concesso 25 ore settimanali di sostegno ad una alunna con disabilità, riducendole prima a 6 e poi a 12. I giudici hanno sostenuto l’impossibilità, da parte dell’Amministrazione, di modificare il Piano Educativo Individualizzato, anche in ragione di scarsità di risorse.

Questa sentenza rappresenta un segnale di svolta per tutte le alunne e alunni con disabilità e le loro famiglie, che ogni anno vedono diminuire le ore di sostegno scolastico e devono quindi ricorrere ai giudici per vedersi riconoscere dei diritti indissolubili, come il diritto all'istruzione.
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Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese.
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26/11/2014 22:48
 
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Autovalutazione Scuola

Autovalutazione scuole. Domani il format

Miur - Le scuole alla prova dell'autovalutazione. Il format che gli istituti scolastici dovranno utilizzare per produrre, entro la prossima estate, il loro primo Rapporto di Autovalutazione sarà presentato domani, giovedì 27 novembre, alle 11.30, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, in viale Trastevere 76/A.

Aprirà i lavori il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini . Illustreranno il format Carmela Palumbo , direttore generale per gli ordinamenti scolastici e l'autonomia scolastica, Anna Maria Ajello , presidente dell'INVALSI (Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema di Istruzione), Giovanni Biondi , presidente dell'INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa).

Chiuderà gli interventi della mattinata il Sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone .

Nel corso della giornata di lavori è previsto il contributo del professor Jaap Scheerens , Ordinario di Management educativo all'University of Twente (NL) che illustrerà il percorso dell'Italia a livello internazionale nell'ambito della valutazione. L'evento sarà trasmesso in diretta streaming su www.istruzione.it

Domani e dopodomani saranno presenti a Roma anche 200 rappresentanti degli Uffici scolastici regionali che parteciperanno a seminari di formazione con esperti nazionali e internazionali per poter supportare le scuole nel lavoro di produzione del Rapporto di autovalutazione. Una vera e propria task force a disposizione di dirigenti scolastici e docenti.

Per la prima volta tutte le scuole italiane avranno in mano uno strumento di lavoro comune per analizzare il proprio operato e migliorare la loro azione educativa. Il Rapporto finale conterrà gli obiettivi di miglioramento di ciascun istituto, sarà in formato elettronico e verrà reso pubblico entro luglio 2015.
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20/11/2014 16:29
 
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Allarme scuola, il 32,5% degli edifici è a rischio. Trento provincia più sicura, Roma al 66° posto

A dirlo è il XV rapporto 'Ecosistema scuola' di Legambiente. Il 41,2% delle strutture si trova in aree a rischio sismico, in calo gli edifici dotati del certificato di prevenzione incendi, diminuiscono le risorse per la manutenzione. La Capitale, fino all'anno scorso senza un censimento ufficiale, torna in classifica.Allarme scuola, il 32,5% degli edifici è a rischio. Trento provincia più sicura, Roma al 66° posto

È sempre più critica la condizione in cui versano le scuole italiane. Edifici trascurati, strutture fatiscenti e la mancanza di garanzie sulla sicurezza mettono a rischio l'incolumità di studenti, docenti e dipendenti. Per sbloccare l’Italia e darle un nuovo futuro bisogna ripartire dalla scuola, ma sul serio e non solo a parole: più di 41mila edifici scolastici hanno bisogno di interventi di riqualificazione e messa in sicurezza, come emerge dalla quindicesima edizione di "Ecosistema Scuola", l’indagine annuale di Legambiente sulle strutture e i servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia.

Anche quest’anno la fotografia scattata da Legambiente è poco rassicurante: il 58% delle scuole è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974. Il 32,5% necessita di interventi urgenti di manutenzione. Il 9,8% degli edifici si trova in aree a rischio idrogeologico, il 41,2% in aree a rischio sismico e l’8,4% a rischio vulcanico. Calano gli edifici dotati dei certificati essenziali come quello della prevenzione incendi (30,9%), mentre solo il 22,2% sono le scuole dove è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica.

La crisi economica e la minore disponibilità dei Comuni ad investire, anche a causa dei vincoli posti dal Patto di Stabilità, ha portato a una diminuzione dei fondi destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria. In calo anche i servizi di scuolabus (22,5%) e pedibus 5,2%. Dati positivi arrivano, invece, dalle pratiche sostenibili come la raccolta differenziata.

A guidare la graduatoria della qualità dell’edilizia scolastica anche quest’anno sono sempre le città del nord con Trento in prima posizione seguita da Pordenone (2º) e Forlì (3º). Unica eccezione è la citta di Prato in quarta posizione, seguita da altre città del nord: Reggio Emilia (5º), Piacenza (6º), Sondrio (7º), Bergamo (8º), Verbania (9º) e Bolzano (10º). Il sud rimane ancora indietro e compare solo a metà classifica con Lecce (21°).

Tra le novità di quest’anno, c’è da segnalare invece il ritorno in graduatoria di Roma (che ha fornito dati sufficienti per essere inserita in classifica) e di Verona. C’è poi il nuovo ingresso di Aosta che per la prima volta ha partecipato all’indagine di Legambiente.

Sicurezza, qualità e servizi. Temi chiave di questa XV edizione di Ecosistema Scuola, che raccoglie i dati relativi al 2013, sono la sicurezza degli edifici scolastici, la qualità del patrimonio edilizio legata alle diverse aree del Paese e agli investimenti, i servizi e le buone pratiche ecosostenibili. Tre ambiti sui quali Legambiente invita il governo Renzi a investire per uscire da un quadro che in quindici anni di indagine non risulta migliorato.

Per quanto riguarda il tema della sicurezza, su 6.648 edifici, circa il 58% è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974, mentre solo il 3,3% tra il 2001 e il 2013. In calo gli edifici scolastici dotati delle certificazioni essenziali. Scendono al 53,1% le scuole che hanno il certificato di agibilità (contro il 61,2% del 2012); al 30,9% quelle dotate del certificato di prevenzione incendi (nel 2012 erano il 35,9%); al 58,1% quelle con il certificato di agibilità igienico-sanitaria (nel 2012 erano il 73,8%). Rimangono, invece, stabili i dati relativi agli impianti elettrici a norma (83,9%), mentre crescono quelli relativi alle porte antipanico che passano dal 90,2% del 2012 al 96, 8% del 2013. Sul fronte della bioedilizia e della sicurezza sono solo 0,6% (dato uguale al 2012) le scuole costruite secondo criteri di bioedilizia e sono il 7,8% quelle edificate con criteri antisismici.

Quanto alla verifica della vulnerabilità sismica, sono il 22,2% gli edifici dove è stata effettuata contro il 27,3% del 2012; mentre se si considerano gli edifici dei soli Comuni a rischio sismico (zona 1 e 2) solo il 14,3% ha effettuato tale verifica (nel 2012 erano il 21,1%). In lieve crescita, invece, i dati sui requisiti in materia di accessibilità con l’84% degli edifici che ha i requisiti di legge; in calo quelli dove sono stati previsti interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche: si passa dal 16,4% del 2012 all’8,7% del 2013 a fronte di circa un 20% degli edifici che non possiede requisiti di accessibilità.

Dalla ricerca di Legambiente emerge, inoltre, che il 32,5% degli edifici scolastici necessita di interventi urgenti, mentre il 47,7% è stato oggetto di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni. "La messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici scolastici - dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - devono essere obiettivi prioritari di questo Paese e un’occasione dalla quale partire per creare un altro sviluppo, per contribuire alla rigenerazione urbana, ma soprattutto per far uscire l’edilizia scolastica italiana dall’attuale stato di emergenza in cui si trova. Abbiamo bisogno di scuole più sicure ed energeticamente efficienti. Per questo proponiamo al governo Renzi di vincolare i prossimi finanziamenti, che erogherà alle amministrazioni, a progetti che uniscano messa in sicurezza e abbattimento dei consumi energetici del 50% rispetto ai consumi di partenza della scuola. Tra l’altro la stessa direttiva europea 2012/27 Ue sull’efficienza energetica chiede una riqualificazione annua del 3% degli edifici pubblici, un’opportunità che l’Italia non può perdere".

"Sul piano dell’edilizia scolastica – aggiunge Vanessa Pallucchi, Legambiente Scuola e Formazione – rimane tuttora la grande assente, l’anagrafe scolastica, finora mai pubblicata".

Patrimonio edilizio ed investimenti. Per quanto riguarda la qualità del patrimonio edilizio dal rapporto di Legambiente emerge la disparità territoriale tra nord, sud ed isole del Paese. Nelle prime quindici posizioni della classifica nazionale troviamo, infatti, città medie e piccole del centro nord, mentre la maggior parte delle città metropolitane, esclusa Firenze al 17° posto e Torino al 23°, sono posizionate ben oltre la trentesima posizione. Indietro anche quest’anno il sud che compare solo a metà classifica con Lecce che è la prima città meridionale in graduatoria al 21° posto.

Alla disparità territoriale segue quella degli investimenti riguardanti sia la manutenzione straordinaria sia quella ordinaria. Nel primo caso le risorse diminuiscono dal 2012 al 2013 in media per ogni singolo edificio di circa 22mila euro. La manutenzione ordinaria, invece, vede in media per ogni edificio ridurre di quasi 2mila euro la cifra già esigua di 8808 euro dello scorso anno. La drastica diminuzione dei fondi destinati alla manutenzione ordinaria coinvolge anche quelle regioni storicamente virtuose come l’Emilia Romagna ed il Piemonte, che tornano a dichiarare interventi urgenti rispettivamente di circa il 20% e il 34% in più di scuole rispetto al 2009. Da segnalare come ancora una volta siano i comuni del nord e del centro a far da padroni nelle due top ten degli investimenti, mettendo più del doppio di euro a edificio rispetto alle regioni del sud, dove invece si registra una maggiore necessità degli interventi legati alla fragilità del territorio, al rischio idrogeologico, sismico e vulcanico.

Servizi per la scuola e buone pratiche ambientali. Nelle scuole diminuiscono i pasti interamente biologici, oramai presenti solo nel 4,8% delle mense scolastiche contro l’8,5% del 2012, così come la media di prodotti biologici che si attesta al 53,7%. Il 28,9% degli edifici è dotato di cucine interne alle scuole, mentre il 65,1% delle mense scolastiche serve l’acqua del rubinetto.

Fra i pochi dati positivi spiccano quelli relativi alla raccolta differenziata, che confermano il trend del 2012: plastica (76,8%), alluminio (57,8%), organico (67,9%), pile (58%), carta (83,4%), toner (64,4%). Unica eccezione il vetro che con il 68,8% risulta in calo rispetto all’anno precedente (73,3%). La raccolta di altri materiali come i RAEE (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) si attesta al 3%.

Sul fronte dei servizi, crescono gli edifici dotati di strutture per lo sport: si passa dal 52,2% del 2012 al 60% del 2013. Diminuiscono, invece, le scuole con giardini o aree verdi disponibili (72,4%), le biblioteche per ragazzi all’interno delle scuole (34,7%), gli edifici in Ztl (4%) e in Zone 30, le aree dove il limite di velocità è di 30 chilometri orari (7,3%). In tema di mobilità casa-scuola e sicurezza urbana delle aree antistanti gli edifici scolastici, si registrano dati negativi complice la crisi economica e una minore disponibilità economica da parte dei Comuni. Calano infatti al 22,5% le scuole dotate di servizio scuolabus (contro il 30% del 2013) e pedibus che va dal 6,9% del 2012 al 5,2% del 2013. Diminuiscono, seppur lievemente, le aree di sosta per le auto vicino alle scuole (48,9%), gli attraversamenti pedonali (62,9%), i semafori pedonali (4,2%), la presenza di nonni vigili (16,6%), le piste ciclabili nelle aree antistanti le scuole (8,6%) e le transenne parapedonali (8,5%).

L’uso delle energie rinnovabili segna quest’anno uno stallo, fermandosi al 13,6%. Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, la maggior parte presenta pannelli fotovoltaici (78,1%), impianti solari termici (25,9%), impianti a geotermia e/o pompe di calore (3,3%), a biomassa (0,5%) e a biogas (0,1%). Cresce comunque la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 42,3%.

Per quanto riguarda gli edifici scolastici esposti a situazioni di rischio ambientale indoor e outdoor, il 92,2% dei comuni ha effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici. Preoccupa invece la diminuzione dei casi certificati di amianto che passano dal 10,5% del 2012 al 7,5% del 2013 e quelli relativi ai casi sospetti che scendono dal 2,2% del 2012 allo 0,1% del 2013. In flessione i dati sul radon, che viene monitorato dal 32% delle amministrazioni contro il 34,8% del 2012. I casi certificati restano costanti (0,5%), mentre non risulta significativa la crescita delle azioni di bonifica effettuate negli ultimi due anni. Segnali positivi e negativi si riscontrano per le fonti d’inquinamento ambientale esterne come elettrodotti, emittenti radio televisive, antenne dei cellulari. Se da una parte aumentano i controlli effettuati sugli elettrodotti posti in prossimità di edifici scolastici (10,7%) e sulle emittenti radio televisive (9,5%), diminuiscono invece quelli sulle antenne cellulari (20,5%), che tuttavia restano quelle maggiormente monitorate. In crescita i dati sugli edifici scolastici posti tra 1 e 5 km da aree industriali (13,3%), da strutture militari (2,8%), discariche (8,6%), aeroporti (10,3%). Più altalenanti quelli relativi a fonti d’inquinamento entro 1 km dagli edifici, con i parametri relativi alle aree industriali, alle discariche e agli aeroporti in crescita, mentre quelli attinenti alle strutture militari, alle autostrade e alle fonti d’inquinamento acustico sono in flessione. In crescita le scuole a meno di 60 metri da distributori di benzina (2,2%).

Graduatoria finale. Come accennato prima, anche quest’anno si riconfermano in testa alla graduatoria nazionale di Ecosistema Scuola le città capoluogo del centro-nord (guarda la classifica completa in fondo all'articolo). Svetta al primo posto Trento, seguita da Pordenone (2º) e Forlì (3º), salite rispettivamente di due e cinque posizioni rispetto allo scorso anno. Ci sono poi Prato (4º), Reggio Emilia (5º), Piacenza (6º), Sondrio (7º), Bergamo (8º), Verbania (9º) e Bolzano (10º). Nella top ten da segnalare l’ingresso di Bergamo e Bolzano.

Indietro anche quest’anno il sud che compare solo a metà classifica con Lecce (21°), mentre per la prima città delle isole occorre scendere fino al 43º posto, dove troviamo Catania. A guidare la graduatoria regionale sulla qualità dei servizi e dell'edilizia scolastica è l’Emilia Romagna, con tre città tra le prime dieci. Tra i comuni in classifica, Bolzano e Reggio Emilia sono entrambi tra i primi dieci che investono di più sia in manutenzione straordinaria sia in quella ordinaria. Prato si distingue per l’installazione di impianti di energia rinnovabile, coprendo, negli edifici dove sono presenti impianti, il 100% dei consumi. Bolzano, Cuneo, Frosinone, L’Aquila e Pisa si caratterizzano invece per la somministrazione di pasti 100% bio. Sul fronte dei servizi, Frosinone, Imperia, Macerata, Olbia e Siena garantiscono il servizio di scuolabus a tutte le scuole; Bolzano e Treviso sono quelle con la maggior percentuale di edifici e alunni coinvolti nel servizio di pedibus.

Ad aprire la graduatoria delle grandi città c’è Firenze (17º), seguita da Torino (23º), Milano (36º) e Napoli (39º), ancora una volta prima tra le grandi città del sud. Nella parte bassa della graduatoria, salgono di diverse posizioni sia Bari (65º) sia Genova (75º), anche se quest’ultima risulta la più bassa in classifica tra le grandi città. Da segnalare infine il grande ritorno di Roma che, dopo diversi anni in cui presentava dati incompleti, torna finalmente in graduatoria occupando il 66esimo posto. La sua posizione, come per altri comuni, risulta sfavorita dalla carenza di alcuni dati che riguardano soprattutto i parametri ambientali.

Ecosistema Scuola 2014:
La graduatoria delle città capoluogo


POS COMUNI Punti %
1 TRENTO 74,5

23 TORINO 56,7
36 MILANO 50,5
38 IMPERIA 49,5
62 LA SPEZIA 38,1
66 ROMA 34,2
69 SAVONA 29,2
75 GENOVA 22,4

84 SASSARI 8,4

Escluse dalla graduatoria per incompletezza dei dati: Ascoli Piceno, Chieti, Cosenza, Messina, Monza, Nuoro, Oristano, Siracusa, Teramo, Udine.

[Modificato da ERSY19 20/11/2014 20:55]
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